C'è sempre una fetta di umanità che non ci sta, che si rivolta all'inerzia con cui la maggioranza adotta gli slogan che qualcuno ha inventato per loro.
Hanno voglia di uscire dal gregge, e di sbeffeggiare il pastore.
Sono i ribelli.
Dovremmo condannarli, per la sola ragione che non saprebbero sostenere un dibattito?
Non credo.
Piuttosto dovremmo difenderli dall'estinzione: sono il batticuore che ci tiene svegli, nella notte del nostro buonsenso.
Oggi hanno torto? Non importa.
La prossima volta avranno ragione, e sarà la salvezza per tutti.
Non pioveva il giorno che Noè si mise a costruire l'Arca.
C'era un sole che spaccava le pietre.
Lettori fissi
domenica 26 luglio 2009
RULLO - 2a PARTE
"Non rimandare a domani ciò che hai voglia di fare oggi".
Ecco un altro esempio di utilizzo del "rullo da tappezziere":
In questo lavoro ho eseguito una prima velatura giallo-ocra su tutta la superficie del piatto, poi ho dipinto di marrone-nocciola la metà inferiore.
Ho steso dell'acrilico bianco (abbastanza denso) su di una cartellina di plastica da ufficio e ci ho passato sopra il rullo in modo da caricare la giusta quantità di colore.
Poi ho rullato in senso verticale sulla parte marrone, ricaricando di bianco ogni 2/3 passate.
Una volta asciutto, ho dipinto delle righe verticali per creare l'effetto "assi di legno" e ho incollato gli ortaggi di Clo nella parte superiore del piatto.
Sulle carote ho dipinto i ciuffi (verdi o marroni) imitando la tecnica country painting con cui si dipingono i salici piangenti.
Infine ho dipinto dei punti luce sulla zucca, le ombre sulle carote, e ho spruzzato del marrone diluito con il solito "spazzolino vecchio" pizzicato con le unghie.
Vernice, bitume a piacere e bla bla bla ...
RULLO
Ecco un paio di foto del rullo di cui parlavo ieri.
La parte dorata è quella che "stampa" e che è rimasta in rilievo,
Quella gialla è la parte "scavata" col cutter.
C'è un altro modo di usare questo rullo particolare: consiste nell'eseguire dei tagli paralleli di lunghezza e larghezza variabili, intingere il rullo nel colore molto diluito e passarlo sulla superficie dell'oggetto da decorare.
La prossima volta posto qualche esempio. Ciao !
sabato 25 luglio 2009
ORIENTE
Sono tornata dalle ferie ... e la mia vena creativa è ai minimi storici.
Questo piatto infatti l'ho terminato ancora il mese scorso:
ho preso un piatto di legno, l'ho carteggiato e ho dipinto la base di fondo gesso bianco, quindi l'ho nuovamente carteggiato (con la carta vetrata da carrozzieri BAGNATA) e ho dato un paio di mani di acrilico bianco.
Ho mascherato una parte della superficie (davanti e dietro) con del nastro adesivo di carta e ho dato 2/3 mani di colore nero a destra.
Una volta asciutto il nero, ho tolto il nastro adesivo.
Nella parte centrale del piatto ho creato un color giada molto liquido, mescolando azzurro turchese, verde bottiglia e bianco, ho steso il colore con un pennello piatto e SUBITO ho iniziato a lavorarlo con una spugnetta umida fino a creare una velatura leggera.
La lavorazione del colore "a velatura" consiste nell'appoggiare sul colore ancora bagnato una spugnetta umida e "disegnare" degli 8 variando la pressione della spugna e cercando di eseguire delle curve più irregolari possibile ... possibilmente: senza tamponare, la spugna non si deve mai alzare dall'oggetto e senza esagerare, creando delle chiazze bianche.
La velatura si può ripetere più volte, asciugando sempre molto bene la mano sottostante, finchè la tonalità raggiunta è quella desiderata.
Gli ultimi due passaggi consistono nel decoupage (ancora una volta le carte di CLO) con ritocco pittorico e nella scrittura giapponese.
La parola rossa è scritta a mano libera, quelle dorate invece sono ottenute usando un rullo inciso e passato nel color oro.
Ho usato un rullo da tappezziere (fatto di gomma dura anzichè di spugna), ho disegnato gli ideogrammi con un pennarello indelebile e l'ho inciso con un cutter.
Finale: vernice opaca Aquagel della To-Do (+ eventuale passatina di bitume se si desidera un effetto invecchiato).
Ps-personalmente non uso quasi mai la vernice lucida, ma in questo caso un effetto lucido potrebbe starci (ottima la Triplo Spessore sempre della To-Do).
Questo piatto infatti l'ho terminato ancora il mese scorso:
ho preso un piatto di legno, l'ho carteggiato e ho dipinto la base di fondo gesso bianco, quindi l'ho nuovamente carteggiato (con la carta vetrata da carrozzieri BAGNATA) e ho dato un paio di mani di acrilico bianco.
Ho mascherato una parte della superficie (davanti e dietro) con del nastro adesivo di carta e ho dato 2/3 mani di colore nero a destra.
Una volta asciutto il nero, ho tolto il nastro adesivo.
Nella parte centrale del piatto ho creato un color giada molto liquido, mescolando azzurro turchese, verde bottiglia e bianco, ho steso il colore con un pennello piatto e SUBITO ho iniziato a lavorarlo con una spugnetta umida fino a creare una velatura leggera.
La lavorazione del colore "a velatura" consiste nell'appoggiare sul colore ancora bagnato una spugnetta umida e "disegnare" degli 8 variando la pressione della spugna e cercando di eseguire delle curve più irregolari possibile ... possibilmente: senza tamponare, la spugna non si deve mai alzare dall'oggetto e senza esagerare, creando delle chiazze bianche.
La velatura si può ripetere più volte, asciugando sempre molto bene la mano sottostante, finchè la tonalità raggiunta è quella desiderata.
Gli ultimi due passaggi consistono nel decoupage (ancora una volta le carte di CLO) con ritocco pittorico e nella scrittura giapponese.
La parola rossa è scritta a mano libera, quelle dorate invece sono ottenute usando un rullo inciso e passato nel color oro.
Ho usato un rullo da tappezziere (fatto di gomma dura anzichè di spugna), ho disegnato gli ideogrammi con un pennarello indelebile e l'ho inciso con un cutter.
Finale: vernice opaca Aquagel della To-Do (+ eventuale passatina di bitume se si desidera un effetto invecchiato).
Ps-personalmente non uso quasi mai la vernice lucida, ma in questo caso un effetto lucido potrebbe starci (ottima la Triplo Spessore sempre della To-Do).
domenica 12 luglio 2009
RITORNO AL ... PRESENTE.
Dopo due settimane piene di sole e mare ...
il ritorno alla realtà è duro.
Ma il pensiero rimane alle dune di sabbia:
Alla pista ciclabile lungo la spiaggia:
Alle "case dei pescatori":
E alla spiaggia "naturista" ... che imbarazzo!!!
Ps- nella foto ovviamente non ho inquadrato nessuno:
Ma che felicità rientrare nella "stanza dei lavoretti" !!!
La settimana prossima mi rimetto al lavoro.
Intanto BUONA ESTATE !!!
il ritorno alla realtà è duro.
Ma il pensiero rimane alle dune di sabbia:
Alla pista ciclabile lungo la spiaggia:
Alle "case dei pescatori":
E alla spiaggia "naturista" ... che imbarazzo!!!
Ps- nella foto ovviamente non ho inquadrato nessuno:
Ma che felicità rientrare nella "stanza dei lavoretti" !!!
La settimana prossima mi rimetto al lavoro.
Intanto BUONA ESTATE !!!
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